Gol, contrasti, ammonizioni e blasfemie. Non si fanno mancare nulla AstraZeneca e Sputnik nella finalissima del Memorial Nicola Celentani 2022. Alla fine la coppa va ai “neri” di AstraZeneca (per l’occasione vestiti di sgargianti fratini rosa) che battono gli avversari per 5-2, in una partita dalle mille emozioni e mai veramente chiusa fino ai minuti conclusivi.
Primo tempo
Come nelle migliori finali, i primi 25 minuti sono il regno dell’equilibrio. E del nervosismo. Volano i cartellini come le imprecazioni agli avversari, a sé stessi, al Divino. Sugli spalti se la ridono, apprezzano l’agonismo: l’arbitro (federale) un po’meno e il primo giallo arriva dopo neanche dieci minuti.
Nel quarto d’ora iniziale Sputnik si difende con ordine. I “russi” in blu riescono ad arginare il capocannoniere del torneo Guglielmo Bianchi, nemico pubblico numero uno. E dove non arriva la difesa, ci pensa un super portiere (Franco Iafrate) a tenere fermo lo 0-0.
Con il passare dei minuti AstraZeneca cresce in ritmo e intensità e agli sgoccioli della prima frazione di gioco arriva il gol del vantaggio su un tiro prima respinto dal numero 1 di Sputnik e poi ribattuto in rete.
Secondo tempo
La ripresa comincia sulla falsa riga dei primi 25 minuti. Ancora falli, ancora gialli, ancora applausi dalle tribune. L’equilibrio però è stato infranto e Sputnik non può permettersi di giocare col cronometro. I “russi” si aprono alla ricerca del pareggio e AstraZeneca rifila un uno-due letale: a stretto giro arrivano prima il 2-0, un rasoterra dalla distanza che inganna Iafrate, e poi il terzo gol che sembra portare il Memorial Celentani ai titoli di coda. Ma i ragazzi di Sputnik non sono arrivati in finale per caso. Invece del temuto crollo psicologico, mostrano una reazione d’orgoglio. Con una pregevole trama di passaggi arrivano in porta per il 3-1, ed è poi attraverso un’azione insistita, conclusa da un diagonale preciso e potente, che riducono al minimo le distanze: 3-2.
Mancherebbe un ultimo sforzo per pareggiarla e rimettere tutto in discussione, mancherebbe un centimetro. “Ma la vita è un gioco di centimetri, e così è il football” direbbe il coach Tony D’Amato (Al Pacino) di “Ogni Maledetta Domenica”, ed è proprio quel centimetro a marcare la differenza tra la vittoria e la sconfitta. Sputnik non ne ha più, e l’ultimo atto è tutto per le furie rosa che a 3 minuti dal fischio finale siglano prima il 4-2 della sicurezza e poi, ricordandosi che Bianchi non ha ancora segnato, il liberatorio 5-2, firmato dall’uomo simbolo della squadra. La gioia della rete si mischia con i festeggiamenti del triplice fischio. Il Memorial Celentani va ad AstraZeneca.
La premiazione
Invasione di campo, comincia la festa. Nel cerchio di centrocampo viene allestita una tavolata imbandita di trofei, e tutto il Circolo si stringe attorno a Fabio Celentani, one-man show della premiazione e organizzatore del torneo, al presidente del Circolo Stefano Castiglione e alla famiglia Celentani, Renata, Carlo, Sofia e Flaminia.
Non finiscono le fatiche per Gully Bianchi, capitano di AstraZeneca, a cui tocca alzare al cielo la Coppa del Memorial, il premio di capocannoniere, e a cui l’amico Ludovico Castiglione dedica pure una poesia.
Di seguito l’elenco completo di tutti i premiati
Miglior giocatore: Alessio Tropiano (Sputnik)
Miglior portiere: Franco Iafrate (Sputnik)
Miglior giovane: Ugo Barbato (AstraZeneca)
Miglior over: Marco Marcucci (Johnson)
Premio Fair Play: Federico Carnevali (Johnson)
Versi di coda
Il suo nome non compare tra i decorati, ma il titolo di poeta del Circolo è tutto suo: Ludovico Castiglione cala il sipario sul Memorial con una poesia da lui scritta e recitata da Sofia Celentani.
È passato un altro anno in ricordo di Nicola. Appuntamento al 2023, per una nuova grande festa.